DA SAPERE: LE MALATTIE EMATOLOGICHE
Chi Colpiscono
DIFFUSIONE E SOGGETTI A RISCHIO
I tumori che colpiscono le cellule del sangue sono molto più frequenti nell’età infantile rispetto a quella adulta.
Le leucemie acute rappresentano oltre il 25% di tutti i tumori dei bambini e si collocano quindi al primo posto. Nel dettaglio, la leucemia linfoblastica acuta rappresenta l’80% di tutte le leucemie diagnosticate in bambini fino a 14 anni, mentre quella mieloide acuta rappresenta il 13%.
Le leucemie croniche sono più caratteristiche dell’età adulta e rare in età pediatrica.
In Italia vengono diagnosticati circa 15 nuovi casi ogni 100.000 persone all’anno, in cifre circa 4.700 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e poco meno di 3.400 tra le donne.
In base ai dati AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), nel nostro Paese le forme più frequenti di leucemia sono la linfatica cronica (33,5% del totale delle leucemie), la mieloide acuta (26,4%), la mieloide cronica (14,1%) e la linfatica acuta (9,5%).
Gran parte delle leucemie che insorgono in età pediatrica dipendono da anomalie del DNA, sia a livello dei cromosomi, sia a livello di singoli geni.
In particolare, nel caso della leucemia mieloide cronica, è presente il cosiddetto
cromosoma “Philadelphia” che contiene un nuovo gene (BCR-ABL) costituito dalla fusione di due porzioni di DNA che in condizioni normali si trovano su due cromosomi diversi, il 9 e il 22.
Alcune malattie genetiche, come la sindrome di Down, hanno un rischio da 10 a 20 volte superiore di sviluppare una leucemia nei primi dieci anni di vita.
Per quanto riguarda gli adulti, esiste un collegamento tra l’esposizione a dosi massicce di radiazioni e alcuni tipi di leucemia ed esiste inoltre un’associazione con l’esposizione a sostanze come il benzene e la formaldeide, utilizzate nell’industria petrolifera e chimica. Anche la radioterapia effettuata in precedenza per curare altre forme tumorali può aumentare il rischio di alcuni tipi di leucemia. Esistono alcuni fattori di rischio non modificabili, sui quali non si può intervenire, come l’età avanzata e il sesso maschile.